Teatro

Le Quattro Stagioni di Vivaldi musicano Bothanica, coi Momix

Le Quattro Stagioni di Vivaldi musicano Bothanica, coi Momix

Fiori magici e meravigliosi a grandezza umana si aprono e sbocciano davanti a centinaia di occhi incantati. Siamo al Teatro Nuovo, dal 2 al 28 marzo 2010, coi Momix in Bothanica, lo spettacolo creato e diretto da Moses Pendleton, assistito da uno stuolo di straordinari artisti, ovvero Tsarra Bequette, Jennifer Chicheportiche, Joshua Christopher, Simona Di Tucci, Jonathan Eden, Donatello Iacobellis, Robert Laqui, Steven MarshallL, Sarah Nachbauer e Cassandra Taylor. Lo spettacolo nasce dalla passione per la natura di Moses Pendleton, il coreografo fondatore dei Momix. «Mi sono ispirato per prima cosa a Vivaldi» ha dichiarato «e al suo ciclo delle Quattro Stagioni». Lo spettacolo è diviso in due parti: Winter Spring (il nome delle due prime stagioni, Inverno-Primavera ma anche, in inglese, “lo slancio (spring) dell’inverno”; e Summer Fall (Estate-Autunno, ma anche “la caduta dell’estate”). Le coreografie sono un insieme di elaborati giochi ottici, intessuti di efficaci strutture dinamiche proprie della modern dance americana. Il panorama sonoro è impressionante per varietà: ben trentacinque diverse fonti sonore. C’è però anche il desiderio di trarre lezione dall’osservazione della natura nel senso un po’ ingenuo e forse ancora “hippy” del termine. «Questa è l’essenza dei Momix» ribadisce Pendleton. «Si vede un fiore in un uccello, un essere umano in una roccia, una donna in un uomo. Bisogna usare la fantasia, l’immaginazione, la creatività. Nei nostri spettacoli cerchiamo di provocare quella che io chiamo “optical confusion”: un modo per eccitare i nervi del cervello e stimolare la creatività». Il creatore dei Momix e di tutte le loro stupende coreografie si è fatto ispirare da Maurice Maeterlink che, ne L’Intelligenza dei Fiori, scrive: “La pianta concentra tutta la propria esistenza verso un unico scopo: spuntare dal terreno per sfuggire alla calamità sotterranea; eludere e trasgredire una legge misteriosa ed opprimente, liberarsi, strapparsi dalla morsa soffocante, immaginare o invocare ali per scappare il più lontano possibile, affrancarsi da uno spazio in cui il destino l'ha relegata ed accostarsi ad un'altra realtà, entrare a far parte di un mondo emozionante e vivido”. Conosciuti in tutto il mondo per le loro opere di eccezionale inventiva e bellezza, i Momix, che ormai esistono da 30 anni, sono una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton che, sin dalla fondazione, ha ottenuto grande notorietà per la sua capacità di evocare un universo di immagini surreali utilizzando corpo, costumi, attrezzi e giochi di luci e ombre. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton, al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre, per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso di questi anni, la formazione e il numero dei danzatori hanno subito diversi mutamenti ma l’impegno di sviluppare l’arte della danza e di divertire il pubblico è rimasto immutato.